Se questo è un uomo

In occasione della giornata della memoria, vale la pena riportare il testo di questa celebre poesia di Primo Levi

Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.

Primo Levi

Oggi, più che mai, bisogna ricordare e riflettere.

Che sia da monito a coloro che perseguono, diffondono da pazzi incoscienti, il clima di odio che stiamo vivendo.

Uomini, donne e bambini. Come noi. Come i nostri figli.

I morti è meglio che non vedano

quel che sono capaci di fare i vivi

e la strada storta che sta prendendo

il mondo.

E’ meglio che non si accorgano

nemmeno che noi siamo diventati

così poveri e tanto miseri

che non siamo capaci

di volerci bene.

No, è meglio che i morti

stiano nella neve e nel ghiaccio

e che non sappiano di noi,

altrimenti potrebbero pensare

di essere morti invano

ed allora si sentirebbero

più soli.

(Gian Maria Bonaldi)

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