E paghiamole ‘ste tasse

E come ogni anno, puntuale come un orologio svizzero, dobbiamo fare i conti con il 30 novembre!

Per i titolari di partita IVA corrisponde a una data funesta dato che si anticipa il 60% delle imposte correnti, per l’anno venturo. Quest’anno, per gentile concessione, l’acconto è stato diminuito del 10% (sempre per i titolari di partita IVA), fermo restando che, se dovuto, andrà pagato insieme al saldo a giugno/luglio 2020 con modello F24.

Per i dipendenti o pensionati, invece, in base al tipo di dichiarazione fatta (730 o Unico), il II acconto verrà trattenuto in busta paga o dovrà essere pagato tramite F24.

Ma possiamo evitare di pagare il 2° acconto?

In alcuni casi, si, vediamo come.

  • Se nel 2018 hai avuto più certificazioni uniche (ex CUD) è probabile tu abbia pagato un saldo imposte alto, se non hai chiesto di effettuare il conguaglio redditi all’ultimo datore di lavoro. Si presuppone anche tu abbia pagato a giugno un acconto (pari al 40%) sull’imposta totale del 2018. Se, però, nel 2019 hai mantenuto lo stesso posto di lavoro, le detrazioni e le trattenute, riportate in busta pagata, sono già corrette e ripartite su base annua, quindi potresti evitare di pagare maggiori acconti. E’ probabile, anzi, che sarai a credito e potrai fare il 730 😉
  • Se percepisci redditi da locazione fabbricati, bisogna valutare se nel 2019 hai mantenuto lo stesso reddito (come nel 2018). Se si è chiuso un contratto o se hai degli immobili sfitti è bene farlo presente a colui che segue la tua dichiarazione dei redditi perché potrebbe valutare il caso di ridurre o azzerare gli acconti

Quanto sopra si riferisce soprattutto ai privati non titolari di partita IVA (per quest’ultima casistica è bene valutare ogni singolo caso con il proprio commercialista ;))

Infine: il 2° acconto non si può rateizzare, ma si versa in soluzione unica. E’ altresì vero che è possibile pagare in ritardo con ravvedimento operoso, corrispondendo interessi e sanzioni. Una sorta di rateazione, quindi, si può fare tenendo conto delle somme aggiuntive per interessi e sanzioni, appunto.

La prossima scadenza fiscale è il 16/12/2019 con IMU e TASI.

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